lunedì 12 novembre 2012

GALLERIA SUBALPINA - TORINO


Elegante porticato in ferro e il tetto in vetro (1873), con decorazioni tipiche in stile Art  Nouveau.
 La Galleria dell'Industria Subalpina (nota più semplicemente come Galleria Subalpina) è un edificio storico di Torino che ospita numerosi locali commerciali. È ubicata nell'area compresa tra piazza Castello e piazza Carlo Alberto ed è una delle tre storiche gallerie commerciali del capoluogo piemontese
Qui c'è Baratti e Milano, un negozio di pasticceria confetteria fondata nel 1875 e ora uno storico caffè e ristorante di Torino
 

 

 
















Cenni storici
La struttura rappresenta il tipico modello ottocentesco di area commerciale urbana ispirata ai tipici passages parigini e destinata allo svago borghese; fu la terza galleria commerciale di Torino, dopo la Galleria Umberto I e la scomparsa Galleria Natta. Progettata da Pietro Carrera nel 1873 e inaugurata il 30 settembre 1874, deve il suo nome alla Banca dell'Industria Subalpina che si assunse l'onere della costruzione. I locali interni della galleria ospitarono gli uffici del Ministero delle Finanze, fino a che la capitale del Regno d'Italia non venne trasferita a Firenze
 

Caratteristiche progettuali

La galleria, progettata da Pietro Carrera, è collocata tra Piazza Castello e Piazza Carlo Alberto ed è caratterizzata da un ampio e luminoso salone lungo cinquanta metri, largo quattordici arricchito da un notevole apparato decorativo eclettico che fonde elementi in stile rinascimentale e barocco, opera dello scultore Pietro Rubino. L'altezza di circa diciotto metri è stemperata da una balconata che percorre tutto il suo perimetro. La volta rappresenta un vero e proprio tributo alla modernità del tempo: con un largo utilizzo di vetro e ferro battuto, come testimoniano gli elementi strutturali riccamente decorati ad opera dei fratelli Loro e del Piattini.
Il suo interno ospitò sin dall'inizio alcuni locali divenuti storici come il celebre caffè Caffè Baratti & Milano e, dal 1897, il Caffè Concerto Romano, locale abitualmente frequentato dallo scrittore Edmondo De Amicis (poi divenuto cinema Nuovo Romano), una libreria antiquaria, una galleria d'arte, un negozio di arredi e un paio di rinomati ristoranti.
In parte danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la galleria è stata ricostruita fedelmente sui disegni originali e, in tempi più recenti, l'area centrale è stata interamente occupata dalla grande aiuola, secondo il progetto iniziale del Carrera.


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